La notizia che la carne rossa può essere la causa di alcuni tumori è stata la scoperta dell’acqua calda ma, come volevasi dimostrare, ha creato allarmismi e accese discussioni sulla nocività del prodotto.
Le ultime stoccate in ordine di tempo allo studio sulla dannosità delle carni rosse sono arrivate durante il convegno “Dieta mediterranea: dai prodotto molisani al progetto Moli-Sani”, organizzato a Campobasso nell’ambito delle iniziative “Expo e territori”. “Credo che l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) abbia fatto degli errori di comunicazione, perché cancerogeno vuol dire che genera il cancro ma la carne non fa venire il tumore – ha affermato il professor Giovanni De Gaetano, direttore del dipartimento di epidemiologia e prevenzione dell’Irccs Neuromed – La carne aumenta il rischio che, con altre situazioni, si possa verificare un fatto tumorale ma dare l’idea che A causa B è una falsa informazione. Il dato scientifico c’è, lo sappiamo anche noi e lo sappiamo dagli studi sulla dieta mediterranea: chi consuma carne frequentemente ha un rischio maggiore di malattie cardiovascolari o di tumori, ma questo non vuol dire che la carne provoca l’infarto o il cancro”.
Dello stesso avviso il professor Giovanni Scapagnini, neuro-scienziato socio fondatore della Sinut, uno dei direttori dell’International Council of Genetics, Nutrition and Fitness for Health’: “L’Oms fa riferimento a delle statistiche: il messaggio è sicuramente pesante, ma non dobbiamo dimenticare che ci sono variabili che non trapelano da questo messaggio: che carne stiamo mangiando e quindi come è stata trattata, come viene cucinata e con che cosa mangiamo la carne. Nel contesto della dieta mediterranea la carne mangiata con un grande quantitativo di fibre è una carne assolutamente ‘safe’, dal mio punto di vista, soprattutto se si tratta di carne proveniente da allevamenti controllati”.
fonte: direttanews.it