Sembrava solo una bufala quando se ne parlò qualche tempo fa, ma adesso la possibilità di una tassa sugli animali domestici sembra davvero vicina alla realtà.
Merito (o colpa, dipende dai punti di vista) della proposta in dirittura d’arrivo in commissione Affari Sociali della Camera. Secondo questa proposta di legge i Comuni avranno diritto a istituire una tariffa per i proprietari di questi animali. Lo scopo, ufficialmente, è quello di finanziare iniziative “di prevenzione e contrasto del randagismo”.
Inutile dire che subito si è sollevata la protesta da parte di coloro i quali, proprietari di animali in primis, ovviamente, ritengono questa tassa un ingiusto ennesimo balzello, che paradossalmente potrebbe avere la conseguenza di favorire l’abbandono di animali e il randagismo invece di aiutarlo.
La commissione ha completato l’esame del provvedimento e ora il testo è alle altre commissioni competenti per i pareri. Il prossimo passo sarà quello dell’approdo in aula. Va detto che è stato già accettato un emendamento dell’Idv che esonera dalla tassa “i cittadini che hanno adottato un cane o un gatto in una struttura comunale”.
Insomma se avete già salvato un cane o un gatto, almeno voi non dovrete pagare la tassa contro il randagismo dal momento che avete già fatto il vostro dovere. Secondo il provvedimento i Comuni avranno anche l’obbligo di osservare una serie di compiti per la prevenzione e il contrasto del randagismo tra cui “incentivi per l’adozione degli animali, prestazioni medico-veterinarie di base erogate da medici veterinari liberi professionisti in regime di convenzione con i comuni, piani di controllo delle nascite con sterilizzazioni”. Ed è a questi fini che l’amministrazione comunale può istituire la ‘nuova’ tassa.
Il sottosegretario all’Economia Gianfranco Polillo, ha spiegato che sarà importante “concordare in linea di principio con l’istituzione di una nuova tassa sugli animali domestici”. “Tra le tasse introdotte dal governo Monti – manca solo quella sull’aria…”. ha commentato la Lega con Claudio D’Amico.
Come detto non è certo bene accetta una decisione del genere. Secondo Fauna Legambiente “La tassa per i proprietari di cani e gatti per finanziare iniziative contro il randagismo è di per sé un incremento del fenomeno”. Lo dice Nino Morabito, responsabile Fauna Legambiente: “I soliti incivili che si liberano dei fidati amici adesso potranno anche contare su una parziale giustificazione, la tassa sugli animali”.
Dello stesso avviso il presidente dell’Enpa (Ente nazionale protezione animali), Carla Rocchi. “Questa tassa non esiste. E’ un pensiero primaverile dell’onorevole Vannucci che ha pensato di avere un’idea geniale quando invece non lo è. Anzi, è un’idiozia. Alla parola cane non si può associare la parola tassa. Chi ha un cane o un gatto produce già un alleggerimento per il comune”. Secondo Rocchi si tratta di una legge che, “o è rispettosa degli animali oppure ci mettiamo di traverso, e in legislativa non passa più niente”.
Quando tempo fa si parlò di una tassa sugli animali domestici, l’Aidaa (Associazione italiana difesa animali e ambiente), diffuse una nota che parlava di “una nuova stangata per i possessori di animali domestici, in particolare cani e gatti.
Per quel che riguarda la tassa sugli animali domestici, secondo l’Aidaa (Associazione italiana difesa animali e ambiente), “si parla di un incremento di uno/due punti percentuali sull’Iva per le prestazioni veterinarie, e per gli alimenti per animali, mentre l’iva potrebbe aumentare fino a tre punti per quanto riguarda gli accessori e i cosiddetti ‘beni di lusso’ per gli animali, vale a dire cappottini e accessori griffati”.Ma si parla anche di “una tassa comunale (o regionale) sul possesso dei cani che servirebbe a coprire le spese per le sterilizzazioni, visto che i fondi destinati dal governo alle regioni (circa 2 milioni di euro l’anno) potrebbero subire dei tagli cospicui per il prossimo triennio”.
Insomma se avevate deciso di prendere un cane o un gatto, sappiate che c’è anche questa tassa in programma, ma se amate gli animali non sarà certo sufficiente a farvi desistere.