L’obesità rappresenta uno dei principali problemi di salute pubblica nel mondo, può causare gravissimi problemi di salute e, secondo uno studio pubblicato su “The Lancet Diabetes and Endocrinology”, può anche accorciare di oltre 8 anni l’aspettativa di vita media. Fino ad ora uno dei rimedi più usati per risolvere il problema era stato l’inserimento di un palloncino all’interno dello stomaco per indurre un senso di sazietà. Uno strumento che richiedeva però il ricorso alla chirurgia. Un clamoroso studio pubblicato su Gut, la rivista medica dedicata alla gastroenterologia e all’epatologia, indica adesso una nuova strada totalmente non invasiva attraverso il ricorso a una particolare molecola che, mischiata al cibo, induce un senso di sazietà.
L’ESPERIMENTO – La sostanza chimica in questione, il propionato, normalmente è prodotta a livello intestinale durante la fermentazione delle fibre da parte della flora batterica e ha lo scopo, appunto, di indurre un senso di sazietà stimolando il corpo a produrre degli ormoni. Partendo da questo presupposto i ricercatori dell’Imperial College di Londra e dell’Università di Glasgow hanno provato a mescolarla agli ingredienti del cibo che hanno fatto sperimentare a un gruppo di volontari affetti da obesità. I risultati sono stati sorprendenti: si sono riscontrati infatti non soltanto una perdita di peso, ma anche la riduzione del tessuto adiposo intra-addominale, con conseguente miglioramento delle funzioni epatiche.
LA SPIEGAZIONE SCIENTIFICA – Soddisfatto il professor Gary Porter, uno degli autori dello studio, che ha spiegato: «molecole come il propionato stimolano il rilascio di ormoni intestinali che controllano l’appetito ma, per ottenere un effetto significativo, bisognerebbe mangiare una quantità enorme di fibre. Ecco perché, la soluzione creata in laboratorio, potrebbe essere sfruttata nel controllo del peso. I risultati sono incoraggianti: manipolando la flora intestinale è possibile bloccare l’aumento di peso».