Non bastassero i terroristi dell'Isis a farci paura minacciando di stecchirci nei modi peggiori, inclusa la decapitazione manuale, da oggi dobbiamo guardarci anche dai batteri, quelli resistenti agli antibiotici.
La brutta notizia arriva da Londra ed è frutto di uno studio compiuto dal Dipartimento per la gestione delle emergenze nazionali di Downing Street (equivalente della nostra Protezione civile), secondo il quale anche gli interventi chirurgici ordinari potrebbero essere rischiosi in mancanza di farmaci idonei a sconfiggere i microrganismi più insidiosi, per esempio lo Staphylococcus aureus.
In altri termini, una grave infezione difficilmente si è in grado di combatterla in assenza di antibiotici potenti: il pericolo di morte incombe. A questo punto, se il lettore fa gli scongiuri è giustificato; abbiamo provveduto anche noi a toccare ferro. Il problema pare sia il seguente. Abbiamo abusato troppo, negli ultimi anni, di antibiotici anche quando non ne avevamo bisogno. Cosicché i germi patogeni si sono organizzati per rinforzarsi e resistere agli attacchi dei farmaci.
Oggi alcuni di essi risultano imbattibili con i soliti prodotti. Va da sé che occorrono, per respingere gli attacchi dei killer ora invincibili, nuovi rimedi efficaci. In attesa che gli scienziati predispongano difese più valide delle attuali, saremo costretti a maturare la consapevolezza che rischiamo grosso. Stando al citato studio inglese sarebbero addirittura 80mila le persone che ci rimetterebbero la pelle nel caso in cui si diffondessero in massa microbi insensibili ai tradizionali antibiotici, dei quali abbiamo appunto abusato, trovandoli comodi per guarire in fretta da malanni curabili in altro modo.
Probabilmente sono gli stessi pazienti a richiedere al medico rimedi tanto drastici, e il dottore un po' per non scontentarli, o nel timore di complicazioni di cui poi dover rispondere, li prescrive in quantità eccessiva, determinando il fenomeno accennato: l'assuefazione e l'irrobustimento di certi ceppi, ora trasformatisi in micidiali nemici dell'uomo.
Non c'è da stare allegri, questo è assodato. Non ci rimane che confidare nella capacità della scienza di scoprire antidoti all'altezza, sperando che arrivino in farmacia prima che i maledetti microrganismi facciano danni irreparabili.
fonte: ilgiornale.it