Ai Musei Vaticani sono state scoperte due mummie false. Falsi che – secondo gli esperti – sono stati realizzati soprattutto nella prima metà dell’Ottocento “quando scoppiò una vera e propria mummia-mania”. Mummie false ma non per questo meno preziose poiché l’esame dei materiali di cui sono composte ha permesso di ricostruire la loro storia. A parlare oggi dei due reperti dei Musei Vaticani è il Corriere della Sera. Le analisi sulle due “mummiette” – così le chiama Alessia Amenta, direttrice del reparto Antichità Egizie e del Vicino Oriente, che le ha studiate – sono iniziate circa un anno fa. Una mummietta è stata restaurata, l’altra ancora no. Sono entrambe lunghe una sessantina di centimetri: “I risultati delle analisi hanno rivelato stessa manifattura e stesse stranezze in entrambe”, ha spiegato Amenta secondo cui le bende sono di epoca faraonica (2.000 a. C.), ma ricoperte di una resina che non si trova in Egitto ma in Europa.
Le analisi sulle mummie in Vaticano - “Il volto infantile è modellato e dipinto su una copertura in cartonnage, a cui è sovrapposta una lamina di stagno spalmata di resina gialla per conferire una doratura antica: una tecnica tipica dell’Ottocento inglese. La Tac ha rivelato che dentro le bende c’era una tibia umana, ma di adulto e di epoca medievale. Un assemblaggio studiato per ingannare i collezionisti sprovveduti”, hanno fatto sapere gli esperti. Amenta ha spiegato anche che di falsi simili ne sono state rintracciate altre 40 in tutta Europa compresa l’Italia, tra musei egizi o di storia naturale di Firenze, Milano, Torino e Venezia. Quelle vaticane non si sa da dove vengano.