A ovest di Tenerife, nell’arcipelago delle Canarie, si trova la piccola isola montuosa di La Gomera. La sua particolarità sta nel fatto che i suoi abitanti comunicano tra loro usando un lingua particolare, il “silbo gomero”. Si tratta di un linguaggio strutturato con fischi che riproducono alla perfezione vocali e consonanti dello spagnolo, ma potenzialmente è in grado di imitare qualsiasi lingua.
Con un vocabolario di 4.000 parole, questa lingua tonale è l’unica al mondo ad essere utilizzata da una comunità numerosa e ha avuto una risonanza tale da essere dichiarata Patrimonio UNESCO nel 2009. Si pensa che i primi occupanti dell’isola, provenienti dalla Mauritania, abbiano introdotto a La Gomera il loro affascinante ma complesso sistema di fischi, poi ereditato dagli Spagnoli che conquistarono l’isola nel XVI secolo.
Il “silbo gomero” impiega otto suoni: quattro usati come vocali, quattro come consonanti. Ogni fischio è distinto dall’altro in base alle interruzioni, al tono e alla continuità. Per variare i suoni si può fischiare con le dita in bocca o amplificare il suono usando le mani come megafono. Il fischio è usato soprattutto durante le feste e cerimonie religiose.
La lingua fischiata ha i suoi lati positivi: può essere ascoltata oltre i tre chilometri di distanza, un vantaggio in un’area dove rocce e colline possono ostacolare la comunicazione. Va da sé che a La Gomera i cellulari sono del tutto inutili. Negli anni Novanta la modernizzazione ha portato il “silbo gomero” sull’orlo dell’estinzione, ma fortunatamente nel 1999 il governo delle isole Canarie l’ha dichiarato patrimonio etnografico, rendendolo una materia d’insegnamento scolastico. E oggi ben 3.000 piccoli studenti imparano la lingua cinguettata sui banchi di scuola.
fonte: travel.fanpage.it