Assumere l’olio di fegato di merluzzo non era un piacere per il gusto, ma, assicuravano i genitori, “fa bene”. La motivazione poteva non apparire convincente, ma oggi quell’usanza in disuso acquista maggiore forza grazie allo studio condotto dal gastroenterologo Luigi Ricciardiello presso l’Università Sant’Orsola di Bologna. Il ricercatore, tornato in Italia dopo gli studi sulle alterazioni molecolari nel cancro colonrettale a San Diego e le sperimentazione chemioterapiche nel University Medical Center di Dallas, ha messo in evidenza i benefici di un particolare Omega-3, contenuto in merluzzo, sardine, sgombri e salmone), capace di ridurre il fattore di rischio di chi soffre di poliposi familiare, una malattia che causa polipi al colon che, se non rimossi attraverso colonscopia, evolvono in tumori.
Lo sviluppo maligno, nel caso di poliposi acuta, è prossima al 100%, mentre quella attenuata causa tumori nel 50-80% dei casi, a seconda della gravità. Il Corriere.it ha raccolto la testimonianza di una delle volontarie sulle quali il ricercatore italiano ha testato gli effetti del particolare acido grasso. Il soggetto, una donna di 45 anni periodicamente costretta a sottoporsi a colonscopia, ha sottolineato che, da quando ha cominciato ad assumere due anni fa l’integratore a base del particolare Omega-3, è stata sottoposta ad una sola operazione che le ha tolto un polipo di tre millimetri. Il risultato, confrontato con un passato in cui le operazioni erano molteplici e finalizzate sempre ad asportare più polipi, è stato sorprendente.
Se in passato l’olio di fegato era considerato un toccasana contro il rachitismo, oggi le sue virtù si estendono, poiché, secondo il recente studio, previene il tumore del colonretto, spegne gli stati infiammatori cellulari e permette di contrastare il colesterolo a bassa densità (quello “cattivo”). Tornerà dunque il cucchiaio di olio di fegato di merluzzo? Forse non è necessario, poiché, ricorda ancora Ricciardiello al Corriere.it, potrebbe essere sufficiente correggere le proprie abitudini alimentari: “pesce 2-3 volte la settimana, poca o nulla carne, drink di polifenoli e antocianine (abbondanti nelle arance), verdure. Quasi il 70% dei tumori potrebbe essere prevenuto se tutti avessimo stili di vita corretti”.