Il sequestro delle sigarette elettroniche fuorilegge
Il boom di vendite delle sigarette elettroniche, non è quasi più una notizia. In Italia ormai da mesi spopolano le “e-cigarettes”, diventate di colpo il rimedio principale per smettere di fumare. Non è un caso se sono state tra i regali più gettonati di questo Natale. E non è un caso se per un prodotto così venduto, sia nato subito un suo contraffatto. Secondo quanto scrive Repubblica, i Carabinieri del Nas (Nucleo Anti Sofisticazione) di Genova hanno sequestrato tremila “dispositivi e fiale di sostanze da inalare che si trasformano in vapore”, multando per un totale di 30 mila euro i commercianti che le vendevano senza le etichettature con le informazioni sulla pericolosità o sulle precauzioni per il loro utilizzo. Dati fondamentali per questi prodotti. Non è la prima volta che accade. Lo scorso mese di maggio la Procura di Torino aveva emanato un provvedimento simile, decretando il sequestro di 2.500 flaconi di nicotina liquida, modelli che e se assunti in eccesso possono essere molto nocivi. Specialmente per i bambini.
Il fatto è che sulle sigarette elettroniche si sa ancora molto poco. C'è chi li considera dei dispositivi medici; chi uno strumento terapeutico per i fumatori che proprio non resistono al contatto fisico con la sigaretta e alla gestualità associata a questo vizio; chi semplicemente le vede come un giocattolo. Naturalmente ci si interroga sull'efficacia di questo oggetto e anche sulla sua sicurezza. Secondo un'indagine OXA, riportata dal Sole 24 Ore, il «20% dei fumatori italiani (ovvero 2 milioni di persone) sono interessate ad approcciarsi al fumo elettronico che ha un fatturato superiore ai 100 milioni di euro». Lo stesso quotidiano riporta le rassicurazioni,con tanto di test alla mano, della Lega Italiana Anti-Fumo (LIAF) sul fatto che i vapori emanati dalle sigarette elettroniche sono talmente poco pericolosi da potere definitivamente eliminare il problema del fumo passivo. Di diverso avviso però è l'European Respiratory Society che, al contrario, sostiene non vi sia certezza alcuna. Infine, l'European Society of Cardiology che rende ancora più incerta la materia, sostenendo che il fumo elettronico può essere una valida alternativa al fumo tradizionale e può avere meno conseguenze sulla salute. Ma dietro quel “può” non vi è alcuna certezza, imprescindibile quando c'è di mezzo la salute delle persone.
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