Il collutorio è un prodotto utilizzato per l’igiene orale con proprietà antisettiche e in genere rinfrescante per la bocca rimuovendo i batteri che causano l’alito cattivo. Ma i collutori oggi sostengono di combattere la placca, rafforzare i denti e prevenire la carie.
Accade infatti che il marketing si spinga un po’ troppo oltre. All’inizio del 2009 c’era una pubblicità in cui il collutorio Listerine veniva rappresentato di fronte ad un filo interdentale e diceva: “Listerine è clinicamente dimostrato essere efficace come il filo interdentale per ridurre la placca tra i denti e gengive.” Un giudice federale statunitense ha stabilito che questo era falso, fuorviante e costituiva un rischio per la salute pubblica.
Secondo un nuovo studio le persone che utilizzano collutori per l’igiene della bocca sono a maggior rischio attacco di cuore o ictus. Secondo lo studio della Queen Mary University of London, pubblicato sulla rivista Free Radical Biology And Medicine, il liquido antibatterico uccide sia i batteri ‘buoni’ che quelli ‘cattivi’, proprio come un antibiotico. Ma ciò è molto pericoloso per l’organismo: i batteri ‘buoni’ servono a ‘rilassare’ i vasi sanguigni e, se eliminati, si può verificare un’aumento della pressione sanguigna con probabile attacco di cuore e ictus. Gli studiosi hanno preso in esame 19 persone sane e le hanno obbligate ad utilizzare un noto colluttorio antibatterico per due volte al giorno. Dopo una misurazione, la pressione sanguigna variava tra le 2 e le 3,5 unità: per ogni aumento di 2 punti della pressione sanguigna, il rischio di morire di malattie cardiache aumenta del 7%, mentre il rischio di morire di ictus aumenta del 10%. Un vero e prioprio campanello d’allarme, dunque.
Sappiamo tutti che spazzolino e filo interdentale sono utili per mantenere i denti e gengive sani. Tuttavia nel perseguimento del sorriso perfetto mostrato in pubblicità, i consumatori sono incoraggiati a sostenere un repertorio di acquisti per l’igiene orale, in altre parole a comprare più roba.
Analizziamo due liste di ingredienti di due collutori che possiamo trovare al supermercato.
Collutorio Auchan:
ACQUA SORBITOL ALCOHOL DENAT POLYSORBATE-20 SODIUM BENZOATE SODIUM MONOFLUOROPHOSPHATE, SALVIA OFFICINALS, CHLOREXIDINE DIGLUCONATE CITRIC ACID SODIUM BICARBONATE SODIUM SALICYLATE, AROMA EUGENOL LIMONENE SODIUM LAURYL, SULFATE SODIUM SACCHARIM ALOE BARBADENSIS XANTHAN GUM C.I 47005 C.I 42051
Collutorio Listerine:
ALCOHOL SORBITOL MENTHOL THYMOL METHYL SALICYLATE EUCALYPTOL POLOXAMER 407 BENZOIC ACID SODIUM BENZOATE SODIUM SACCHARIM SODIUM FLUORIDE AROMA CI 42053 CI 47005.
Uno degli ingredienti che hanno in comune è l’Alcool.
Nel gennaio 2009 un rapporto pubblicato sulla Dental Journal of Australia ha concluso che ci sono “prove sufficienti“, che “collutori contenenti alcol contribuiscano ad aumentare il rischio di sviluppo di cancro orale“. L’articolo integrale pubblicato sul The Telegraph è disponibile qui. In questo articolo il Prof McCullough ha inoltre detto che i collutori più popolari contengono concentrazioni di alcol più alte rispetto a bevande come vino o birra. “Se si dispone di un bicchiere di vino, si tende a ingoiare”, ha detto. “Con il colluttorio, si ha un più alto livello di alcool che giace all’interno della bocca per più tempo. La differenza più significativa (tra l’alcool e l’alcool contenuto nel collutorio) è che uno è per piacere e l’altro viene raccomandato come un prodotto per la salute” E va detto che mangiare mentre si beve alcool aumenta la salivazione che riduce i rischi relativi alcool.
Studi più recenti hanno dimostrato che il rischio di contrarre il cancro aumenta quasi cinque volte con collutori contenenti alcol negli utenti che non fanno uso né di tabacco, né bevono frequentemente alcolici (con un più alto tasso di crescita in coloro che lo fanno).
L’uso a lungo termine di collutori contenenti alcol asciuga e cambia il pH della bocca e della gola ed è associato ad un aumentato rischio di tumori della bocca e della gola.
Sorbitol: Il sorbitolo (o glucitolo) è l’alditolo del glucosio. E’ un dolcificante che i batteri che causano la carie non riescono a utilizzare per il loro metabolismo e inoltre trattiene l’acqua evitando così che il dentifricio si disidrati a contatto con l’aria. Può essere sintetizzato in laboratorio per riduzione del glucosio con tetraidroborato di sodio, mentre industrialmente viene ridotto per idrogenazione ad alte pressioni o per via elettrochimica. La sua assunzione non ha solitamente effetti collaterali, ma alte dosi o in soggetti intolleranti può provocare diarrea.
Sodium Fluoride: fluoruro di sodio, ne abbiamo già ampiamente discusso esponendo i danni arrecati da questa tossica sostanza. Il Dr. Charles Gordon Heyd, Ex Presidente dell’American Medical Association (AMA) ha dichiarato che “Il fluoruro è un veleno corrosivo che produce seri effetti su largo spettro”. Secondo il Dr. William Marcus, Senior Toxicologist presso la E.P.A. (l’agenzia governativa ambientale statunitense), “L’E.P.A. deve agire immediatamente per proteggere i cittadini, non solo sulla base dei dati sul cancro, ma sull’evidenza delle fratture alle ossa, artriti, mutagenesi e altri effetti”.
L’assocazione statunitense Environmental Working Group (EWG) riporta diversi studi che mostrano come il fluoruro di sodio sia legato al cancro, a disturbi nervosi e al cervello, tossicità muscoscheletrica.
Sodium Saccarin: Saccarina di sodio è il sale della saccarina (non confondere con saccarosio che è lo zucchero), un dolcificante artificiale. Come molti altri sali si dissocia nelle sue parti costituenti quando disciolto in acqua. Le parole “sodium saccharin” e “saccharin” sono usate in modo intercambiabile perché la saccarina è il componente che ha il sapore dolce. Entrambi i nomi sono più facili da utilizzare rispetto al nome chimico vero, che è 1,2-benzisotiazol-3 (2H)-one,1,1-diossido. La saccarina di sodio ha un potere dolcificante 300 volte superiore a quello dello zucchero. E’ un dolcificante praticamente privo di calorie e spesso viene offerto nei bar in sostituzione dello zucchero ed è usata nelle versioni “light” delle bibite gassate (non confondere con l’aspartame).
Fin dalla sua introduzione la saccarina è stata al centro di preoccupazioni sulla sua potenziale nocività. Durante gli anni sessanta diversi studi hanno suggerito che la saccarina fosse un cancerogeno per gli animali. L’allarme tocca il livello massimo nel 1977, dopo la pubblicazione di uno studio in cui si rileva un aumento dei casi di cancro alla vescica nei ratti alimentati con alte dosi di saccarina. Quell’anno la saccarina viene vietata in Canada. Negli Stati Uniti la Food and Drug Administration (FDA) propone un bando, ma si scontra con l’opposizione dell’opinione pubblica, in special modo dei malati di diabete, per i quali all’epoca non esistevano dolcificanti alternativi. Si trova un compromesso nell’obbligo di indicare i potenziali pericoli della saccarina sulle etichette dei prodotti che la contengono. (Fonte)
Sodium Benzoate e Benzoic Acid: Il benzoato di sodio è il sale di sodio dell’acido benzoico. Insieme al Paraidrossibenzoato fa parte della categoria dei Conservanti Antimicrobici a base di acido benzoico (E210, sostanza particolarmente tossica in quantità inferiore ad un grammo). Grazie alle sue proprietà batteriostatiche e fungistatiche, il benzoato di sodio è utilizzato come additivo alimentare (E211) in qualità di conservante (azione ottimale a pH inferiore a 3,6).
Esistono studi della FDA secondo cui, in particolari condizioni, in presenza di acido ascorbico (vitamina C) si possono formare tracce di benzene, un noto cancerogeno. E’ consentito l’uso nei cosmetici fino a una concentrazione massima dello 0,5%.
Poloxamer 407:Il Polossamero 407 è un tensioattivo derivato dal petrolio,chimicamente simile a polipropilenglicole (PPG) e polietilene glicole (PEG), quindi potenzialmente contaminati con 1,4-diossano e ossido di etilene,impurità legate al cancro al seno. Il quotidiano The Australian, il 18 Novembre 2006, riporta che questo ingrediente comune nel dentifricio e collutorio può causare il colesterolo alto.
Sodium Lauryl Sulfate (SLS): è anch’esso un Tensioattivo. Ruth Winter, autore del libro “A Consumer’s Dictionary of Food Additives” afferma che il SLS è soltanto un irritante per la pelle, per Epstein e Steinman, autori del “The Safe Shopper’s Bible“, esso risulta irritante anche per gli occhi e le mucose. Judi Vance, autrice del libro “Beauty To Die For“, invece si spinge oltre facendo riferimento a degli studi giapponesi che evidenziano un danno al DNA. Lo studio dellaInvitrogen Corporation del 23 Marzo 1998, oltre ai sopraccitati effetti aggiunge problemi vascolari, polmonari e complicanze su embrioni e/o feti (fetotoxicity). Uno studio del Toxicology Data Network, denominato “Effetti degli additivi farmaceutici sulla sintesi e nei meccanismi di riparazione del DNA” (Effect of pharmaceutical additives on the synthesis of DNA and on repair mechanism), accusa l’SLS di bloccare la sintesi del DNA.
Chlorhexidine Digluconate è la forma salificata della clorexidina, antibatterico di sintesi chimica. Si presenta sotto forma di polvere di colore bianco solubile in acqua. Un effetto collaterale, come viene indicato sulle etichette, è la colorazione dei denti che si verificherà nell’utilizzo prolungato. Come spiega l’ assocazione statunitense Environmental Working Group (EWG), tra le più importanti al mondo attive nella tutela dei consumatori dalle sostanze tossiche presenti nei prodotti commerciali, questo composto ha un livello di rischio di 4 su 10, infatti ci sono numerosi studi che da cui risulta che irrita pelle, occhi e polmoni se inalato.
I dolcificanti e aromatizzanti sintetici provengono perlopiù dal petrolio. Il Salicilato di metile (METHYL SALICYLATE ), poi, è un elemento che si è dimostrato causare problemi nell’organismo degli animali. In forma pura, il salicilato di metile è tossico, soprattutto se assunto internamente. Un cucchiaino da tè singolo (5 ml) di salicilato di metile contiene 7 g di salicilato, che è equivalente a più di 23 compresse di aspirina da 300 mg. 10 ml di methyl salicylate possono uccidere un bambino, 30 ml un adulto (Fonte).
I coloranti (C.I.) sono sintetici o con catrame di carbone come potete constatare cercando su un qualsiasi motore di ricerca (da CI 10000 al 74999 sono coloranti organici di sintesi). Il catrame di carbone in particolare è un prodotto della distillazione del carbone bituminoso ed è un elemento dannoso per la natura stessa, tant’è che è un noto cancerogeno nel mondo animale e può essere la causa di eruzioni cutanee e di orticaria. In particolare:
CI 42053 (Verde Fast FCF) è un irritante per la pelle, occhi e all’apparato respiratorio, l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) elenca questo colorante di catrame di carbone come un cancerogeno animale;
CI 47005 (Giallo di Chinolina) è un colorante di catrame di carbone che provoca dermatiti da contatto e di sensibilizzazione. Secondo quanto afferma il The Ecologist, è bandito in, Australia, Stati Uniti e Norvegia. Un articolo della BBCafferma che il Regno Unito l’avrebbe eliminato dal commercio entro il 2009. Uno studio commissionato dalla Food Agency Standards del Regno Unito ha trovato che una miscela di coloranti alimentari in combinazione con conservanti può aumentare i sintomi osservati di iperattività e può ridurre i livelli di intelligenza nei bambini. E’ stato segnalato causare genotossicità, dermatite, orticaria e rinite;
CI 42051(Blu Patentato V) è colorante sintetico di catrame di carbon fossile. Attualmente sono disponibili pochi dati sugli effetti che esso produce sulla salute umana. Sono stati riportati casi di abbassamento della pressione sanguigna ed episodi di tremore. Nelle persone allergiche, il bleau patentatoV può causare sensibilizzazione della pelle, orticaria, prurito, nausea ed insonnia. Potrebbe essere cancerogeno; al momento è proibito in Australia.
Quindi: nei colluttori commerciali sono presenti numerose sostanze chimiche dannose. Un collutorio naturale, invece, è privo di sostanze chimiche di sintesi, come i coloranti, i conservanti, i dolcificanti artificiali e gli agenti antimicrobici.
fonte: dionidream.com