Sono regali che nascono da un’imprecazione; doni che in generale non elenchiamo ordinatamente in una letterina a Babbo Natale, né di quelli a cui pensiamo durante la nenia della mezzanotte della Vigilia. Si tratta di tutte quelle cose che cose non sono, ma che desideriamo più dell’ultimo smartphone. Il quale, a dirla tutta e a dispetto del prezzo, non cambierà la qualità della nostra vita. Sono regali che diventano tali quando, uscendo dal dominio della “normalità”, cominciano a diventare un lusso.
1. Dignità economicaVorremmo un lavoro stabile non per una generica quanto ideologizzata virtù del lavoro, ma perché possa sostenerci in tutto ciò che lavoro non è, dalla famiglia, alle nostre passioni. Dopo anni di esperimenti sui lavoratori e sui disoccupati, dopo oltre un decennio di canti suadenti al capitale straniero, quello che resta è l’inasprimento della concorrenza intraspecie. Insomma, la stessa logica che, come ebbe a notare l’etologo Konrad Lorenz, ha portato il fagiano argo ad avere una bella coda, utile nel corteggiamento, ma inadatta a volare. Belli e “preparati”, ma bocconi facili per predatori di passaggio.
2. Il tentativo di una giustiziaVorremmo che quando un tribunale stabilisce delle responsabilità e sentenzia un risarcimento, questo venga pagato. Vorremmo che il tempo non vanifichi la colpevolezza di aziende che producono consapevolmente un materiale cancerogeno. Allo stesso tempo vorremmo che la giustizia, oltre ad essere eseguita, sia espressione solo ed unicamente di una saggezza asciutta e distaccata, e non di una caciaresca bagarre televisiva.
3. Una convivenza civileVorremmo che quel Suv che parcheggia in seconda fila con le quattro frecce accese non sia il nostro incontro quotidiano sulla strada di casa. Vorremmo che l’autobus su cui viaggiamo non venga fermato da tanta, ricca scortesia e che anche noi, che auto non usiamo per andare al lavoro, si possa giungere a destinazione senza subire i torti di un’inciviltà tanto pigra quanto prepotente.
4. SpazioVorremmo spazio a sufficienza per una passeggiata all’aria aperta e per far perdere l’occhio oltre l’orizzonte. Vorremmo poter guardare oltre i palazzi, casse di cemento verticali, per poterci riappropriare di un spazio utile ad una socialità estesa e ad una solitudine riflessiva e riposante. Vorremmo un’alternativa al traffico e allo smog, alla frenesia del passante e al scortesia dell’automobilista. Vogliamo spazi verdi che non siano recinzioni tra un turno di lavoro e l’altro.
5. SilenzioVorremmo poter scegliere il silenzio e che questo sia scelto da quanti hanno equivocato e fatta propria la massima “l’importante è partecipare”. Se prima di partecipare ci si soffermasse sulle regole e la logica sottesa, il gioco diventerebbe d’un tratto più divertente e costruttivo. Vorremmo che il silenzio di chi ascolta tornasse ad essere un valore e che chi ci chiede di esprimere la nostra opinione sia realmente interessato a riceverla.
6. Sederci a tavola senza pauraVorremmo che l’interesse di chi acquista non sia diverso da quello di chi produce. Vorremmo che la tavola fosse un luogo in cui si riuniscono non solo famiglia ed amici, ma anche la cultura di un popolo e la sana generosità della terra. Un luogo in cui tutto può ricongiungersi in un ordine goliardico. Ciò che è tossico può al più restare alla porta e sentire i profumi.
7. Un mare pulitoVorremmo poter intendere il mare come un bene comune e non come un lusso da raggiungere presso costose mete turistiche. Vorremmo che il marketing non ci faccia perdere di vista che i desideri si possono realizzare qui, senza fuga. Vorremmo che vivere vicino al mare sia una fortuna e non un motivo di frustrazione.
8. AltruismoVorremmo che l’egoismo torni ad essere un disvalore e non la cifra stilistica del nostro tempo. Vorremmo che quando si compra un capo di abbigliamento, ci si chieda se serve davvero e perché costa così poco. Vorremmo meno consumatori e che questo Natale si possa valutare l’alternativa. Un gesto di gratuità reale, una gentilezza o della beneficenza, sotto casa o affidandoti alla Lista dei desideri di Save the Children per aiutare a cambiare la vita di tanti bambini in tutto il mondo.
fonte: fanpage.it