C'è chi davanti al rullo bagagli aspetta invano, al ritorno dalle vacanze, la propria valigia e chi invece sul rullo si addormenta e vaga nei meandri dell'aeroporto come un oggetto incustodito per oltre cinquanta metri. Lo sa bene un norvegese di 36 anni in partenza per Oslo che, alle 18 di un caotico lunedì pomeriggio di mezza estate a Fiumicino, ha deciso di farsi una pennica nell'area del check in, Terminal 3. E ha creato il panico. Se non tornassero alla mente scene di attentati ogni volta che si nomina qualcosa che ha a che fare con la sicurezza negli scali, ci sarebbe da sorridere immaginando il turista - ubriaco e sdraiato sul nastro - che gira in tondo l'aeroporto, cullato dal cigolio dei tapis roulant senza che nessuno, per almeno un quarto d'ora, si accorga di nulla. E in effetti l'immagine ripresa dalla macchina ai raggi X sotto la quale è passato l'uomo in posizione fetale assorbendo le radiazioni può anche sembrare buffa.
Ma veniamo alla cronaca. 23 luglio: sono da poco passate le sei di pomeriggio quando il turista norvegese, zaino in spalla e lattina di birra in mano (secondo la polizia ne aveva già bevute parecchie) entra nel Terminal 3 e si avvicina a uno dei banchi del check in. Alla postazione non c'è nessuno, lui scavalca il bancone e si sdraia sul rullo, accanto al suo bagaglio. Complice l'alcol ingerito, piomba in un sonno profondo, tanto profondo che non si sveglia nemmeno quando il nastro, attivato da un altro banco, comincia a muoversi sotto di lui. E così percorre almeno 50 metri, fino al macchinario che "fotografa" la sua sagoma, al punto da individuarne gli organi interni nell'immagine ai raggi X. A questo punto l'addetta alla security nota l'immagine sul monitor della sala di controllo dell'aeroporto e aziona il pulsante di stop. Incredula, avvisa i colleghi. E la polizia. Mentre lui, il norvegese ubriaco sul rullo continua imperterrito a dormire. Nel caos del Terminal 3 improvvisamente bloccato.
Ora, la domanda è se sia normale tutto questo: addormentarsi su un rullo, alle sei del pomeriggio, nell'aeroporto più grande d'Italia, percorrere 50 metri e arrivare fino sotto ai raggi X senza che nessuno si accorga di nulla? "Normale certo non è - ammettono quelli della polizia di frontiera - ma il rullo principale che trasporta bagagli gira di continuo e se l'addetto in quel momento non è al check in è impossibile evitare una situazione di questo tipo".
Quanto al rischio attentati o al fatto che l'uomo (così come un pacco bomba) potesse finire nelle stanze dove confluiscono tutte le valigie da imbarcare, è ancora una volta la Polaria a rassicurare: "Non sarebbe mai potuto finire nel cuore dell'aeroporto, il suo tour si sarebbe limitato comunque ai quei 50 metri. Esiste un sistema di sicurezza, una sorta di saracinesca che si apre solo se azionata dall'addetto che imbarca i bagagli. Prima della saracinesca c'è il macchinario che ha individuato l'uomo che dormiva e che avrebbe solo continuato a girare sul rullo principale ma non sarebbe mai potuto finire in aree sensibili dell'hub". La "saracinesca" a comando fu installata una decina di anni fa dopo che un clochard, pure lui addormentato, fu trasportato fino a stanze dove non sarebbe mai dovuto arrivare.
E così il norvegese ubriaco che, malgrado le sirene di emergenza, dormiva beato è stato infine "recuperato" dagli agenti, diretti dal questore Antonio Del Greco. Accompagnato in ospedale per sottoporsi ad accertamenti sulle sue condizioni fisiche - i raggi X del macchinario sotto il quale è passato sono potentissimi - l'uomo è stato denunciato alla procura di Civitavecchia per procurato allarme.