Se ci seguite da un po', avrete già letto altri articoli sugli effetti benefici della corsa per perdere peso, tenersi in forma e ottenere risultati tangibili in termini di tonificazione e dimagrimento. Oggi, però, vogliamo offrirvi uno spunto diverso e a suo modo interessante perché consente di quantificare effettivamente quanta strada bisogna percorrere, in quanto tempo e naturalmente con quale ritmo per cominciare a spostare all'indietro la lancetta della bilancia. Un'analisi che ci permette di rispondere anche a quanti spesso ci chiedono se camminando a passo spedito possano bruciare ugualmente. La risposta - come vedrete - è sì, ma naturalmente con effetti meno immediati (questo però non significa che non dobbiate farlo, anzi!).
Ma entriamo nel vivo dell'approfondimento che, questa volta, c'è saltato agli occhi leggendo la rivista Runner's World Italia (la "bibbia" dei runner) che, nel numero di gennaio, ha pubblicato una tabella a doppia entrata con, da un lato, l'indicazione di tre tipologie di ritmo - quelle più diffuse - da 4 a 6 minuti al chilometro e dall'altro il peso, compreso tra 50 e 90 kg. La prima indicazione di riferimento è la seguente: per perdere un chilogrammo bisogna bruciare 29.307 kilojoule.
Ma quante se ne consumano in un'ora di corsa? Dipende. E i parametri di riferimento sono appunto quelli sopra indicati: peso e ritmo. Una persona di 50 kg, correndo tra i 4 e i 6 min/km, brucerà tra le 3.161 e le 2.177 kilojoule; una di 60 kg tra 3.809 e 2.637; una di 70 kg tra 4.438 e 3.056; una di 80 kg tra 5.066 e 3.495 e infine una di 90 kg tra 5.694 e 3.953. Va detto, però, che i parametri suddetti sono una media e possono aumentare o diminuire in funzione di altri fattori, tra cui le condizioni atmosferiche, il vento e la pendenza del tracciato. Detto questo, dunque, non resta che armarsi di pazienza, puntare un obiettivo e mettere un piede dopo l'altro, sempre però con la massima attenzione ai segnali che il nostro corpo ci manda. Aumentare istantaneamente la velocità di corsa, o raggiungere ritmi non alla portata, infatti, può essere solo controproducente. Meglio una crescita graduale mettendoci costanza.