Buste paga più leggere a marzo. Per effetto del decreto
Salva Italia, infatti, i contribuenti si troveranno a pagare il conguaglio dell'aumento delle
addizionali regionali Irpef e, in aggiunta,
l'acconto del 30% sulle addizionali comunali relative alla stessa imposta.
Secondo una ricerca realizzata dal Caf-Cisl, l'addizionale regionale avrà un effetto in busta paga che varia da 51 euro per un salario da 1.200 euro al mese a 137 per uno stipendio da 3.200 euro. Considerando le fasce intermedie, pagheranno 73 euro i contribuenti con 1.700 euro di stipendio e 94 euro quelli che con una busta paga mensile di 2.200 euro.
Le addizionali comunali agiranno, invece,
solo nei centri che le hanno già attivate: a oggi, sono 300 i comuni che si sono mossi in questa direzione, fra i quali sette capoluoghi: Chieti che passa dallo 0,7 del 2011 all'attuale 0,8%; Agrigento dallo 0,4 allo 0,6; Brescia dallo 0,2 allo 0,55; Catanzaro dallo 0,5 allo 0,8; Teramo dallo 0,5 allo 0,8; Viterbo dallo 0,4 allo 0,5; mentre Ferrara ha deliberato tre aliquote per fasce di reddito passando da quella unica dello 0,5 dello scorso anno ad aliquote comprese dallo 0,6 allo 0,8%. Ma anche gli altri hanno tempo fino al 30 giugno per far scattare i rincari. Da considerare, poi, che le addizionali Irpef incidono più pesantemente sulle buste paga perché non ci sono detrazioni.
Il loro importo si riferisce infatti all'imponibile puro, a differenza della tassazione Irpef nazionale che gode di particolari detrazioni e viene calcolata su un importo, di conseguenza, ridotto.
A giugno la prima rata dell'Imu Queste sono le trattenute relative al primo trimestre 2012. Ma altri rincari sono attesi, come ad esempio il versamento della prima rata dell'Imu fissato per il 16 giugno. In questo caso, l'aliquota ordinaria è stata fissata al 4 per mille e i comuni potranno aumentare o diminuire l'aliquota del 2 per mille. La tassa sarà mitigata da una detrazione di 200 euro, aumentabile di 50 euro per ciascun figlio a carico under 26 fino a un massimo di 400 euro. La Uil servizio politiche territoriali calcola che
l'aggravio medio per le famiglie a causa della nuova tassa sarà quest'anno di 83 euro con punte di 461 euro a Roma e 426 euro a Milano.
Pesante anche il pagamento dell'Imu per le seconde case, sottoposto come per le prime a un ampliamento della base imponibile con il rincaro delle rendite catastali del 60%. L'aliquota di base è fissata allo 0,76 per mille sulla quale i comuni potranno apportare un aumento o una diminuzione del 3 per mille. L'aggravio medio, rispetto alla vecchia Ici-Irpef seconda casa, sarà mediamente di 95 euro, passando da un esborso medio di 537 euro a uno di 632 euro, con punte di 1.286 a Roma e 1.352 a Milano.
Continua a crescere la Tarsu Infine, a mettere a dura prova le finanze degli italiani anche la tassa sui rifiuti, la Tarsu che, dal 2008 al 2010, è aumentata di circa il 7,6%. Mediamente nel 2010 le famiglie italiane, prendendo a esempio un nucleo familiare di quattro persone con una casa di 80 metri quadrati e un reddito imponibile Irpef di 36 mila euro, hanno pagato 210 euro (nel 2009 erano 200 euro). L'aliquota più alta è attualmente pari al 5%, mentre il minimo si attesta sull'1%.
Tra le amministrazioni più care Arezzo con il 4,7%; Catania, Messina, Agrigento, Avellino, Lucca e Foggia con il 4% e Udine con il 4,5%.