Ad autunno inoltrato, e con l’inverno ormai alle porte, il naso chiuso è un disturbo sempre più diffuso e, purtroppo, fastidioso. Ecco, quindi, che può tornare utile scoprire un rimedio che, nel giro di un minuto, permette di liberare il naso e di ritrovare una respirazione ottimale: si tratta di una tecnica completamente naturale che è stata messa alla prova su circa 100mila pazienti – un campione statistico più che significativo, non c’è che dire – e che si è rivelata efficace nell’85% dei casi.
Tutto consiste nel far riferimento al metodo Buteyko, che è stato inventato dal professor Konstantin P. Buteyko e che prevede una vera e propria rieducazione della respirazione, finalizzata prima alla diminuzione e poi alla totale cancellazione del fenomeno dell’iperventilazione. Con il metodo Buteyko, in sostanza, si può dire addio al naso chiuso nel giro di un minuto. Praticarlo è molto semplice.
Per prima cosa, è necessario distendersi su una poltrona, rilassandosi e cercando di sentirsi il più possibile comodi; occorre ricordare di tenere la bocca chiusa non solo mentre si svolge l’esercizio, ma anche dopo la sua conclusione. Nel caso in cui la bocca venga aperta, sarà necessario ricominciare dall’inizio. Il consiglio, dunque, è quello di espirare dal naso. Dopo essersi tappati il naso, bisogna trattenere il respiro, per poi muovere avanti e indietro la testa, nel modo più delicato possibile. Sempre tenendo chiusa la bocca e trattenendo il respiro, è opportuno continuare a fare oscillare la testa fino a quando non si inizia ad avvertire un certo fastidio e si sente la necessità di respirare.
Solo adesso il naso può essere lasciato libero: sempre tenendo chiusa la bocca, si fa un grande respiro con il naso, il più profondo possibile; quindi, si continua a respirare, con calma e il più lentamente possibile, per alcuni minuti. L’esercizio dovrebbe funzionare e permettere di liberare il naso: nel caso in cui non dovesse servire, è consigliabile ripeterlo un’altra volta, e si noteranno risultati concreti.
Il merito è, appunto, del metodo Buteyko, che si basa sul concetto dell’equilibrio dei gas fisiologici, vale a dire l’anidride carbonica e l’ossigeno, che assicura un’ossigenazione delle cellule perfetta e, al tempo stesso, permette a tutto l’organismo di funzionare in modo corretto. Il ricorso al metodo Buteyko ha proprio lo scopo di ripristinare velocemente e rapidamente gli equilibri fisiologici corretti dei gas nei tessuti, nel sangue e negli alveoli: una condizione che consente all’emoglobina di rilasciare l’ossigeno con maggiore facilità, così da favorire il ciclo vitale delle cellule dell’intero organismo.
L’obiettivo di una ossigenazione cellulare corretta, in sostanza, è quello di consentire al corpo umano di disattivare i diversi meccanismi di difesa che l’organismo mette in atto allo scopo di prevenire danni più gravi. Quando si cerca di liberare il naso, si fa proprio questo. Per altro, il metodo Buteyko è di così facile attuazione che non presenta alcun tipo di controindicazione, sempre a patto che venga applicato ed eseguito nel modo corretto. Il miglioramento della qualità della respirazione che se ne ricava si traduce in un miglioramento complessivo della qualità della vita.
Il solo strumento di cui si ha bisogno per attuare il metodo Buteyko è rappresentato dalla forza di volontà, nel senso che bisogna partire dal presupposto che le convinzioni che di norma si hanno a proposito del respiro potrebbero non essere giuste, e anzi non di rado sono proprio queste a causare disturbi e a essere all’origine di varie patologie. Soprattutto nella fase di applicazione iniziale, lo svolgimento degli esercizi potrebbe non essere così immediato e intuitivo, ma nel giro di poco tempo si riesce a ottenere l’efficacia che si desidera. D’altro canto, chiunque vuole evitare di dover fare i conti con il naso chiuso, a maggior ragione durante la stagione invernale, quando il raffreddore e l’influenza sono pronti a colpire in qualunque momento.
Ecco svelata, dunque, l’importanza del metodo Buteyko, che ovviamente non sostituisce in alcun modo le pratiche mediche e, per nessun motivo, deve prendere il posto di terapie farmacologiche, ma che, più semplicemente, rappresenta un punto di partenza e un aiuto molto valido per guarire da una patologia o per sentirsi meglio. Non c’è bisogno di farmaci, di medicine, di strumenti o di apparecchi: solo di un po’ di curiosità, di pazienza e di buona volontà.
fonte: letalpe.com