Tra il 3 e il 19 dicembre torna lo spettacolo delle Geminidi, uno degli sciami meteorici più ricchi e affascinanti dell'intero anno. Nel 2017 i primi giorni in compagnia delle “stelle cadenti” saranno disturbati dalla luce della Superluna, attesa proprio per domenica 3 dicembre, ma per il picco di mercoledì 13 e giovedì 14 sarà sufficientemente lontana. Del resto le Geminidi per spettacolarità non hanno nulla da invidiare alle ben più famose “Lacrime di San Lorenzo” (le Perseidi) di agosto, tuttavia manifestandosi in un periodo molto freddo dell'anno riscuotono generalmente meno successo.
Il punto migliore dove volgere lo sguardo per osservarle è verso est, a nord/ovest della stella alpha della Costellazione dei Gemelli. Lì si trova il cosiddetto radiante, cioè il punto immaginario nel cielo dal quale sembrano originare e che dona il nome allo sciame meteorico. Nei due giorni di picco dovremmo riuscire a osservare oltre un centinaio di meteore all'ora, alcune delle quali lente e di un giallo brillante. I frammenti che le generano impattano infatti contro l'atmosfera a “soli” 35 chilometri al secondo, sono dunque molto più lenti di quelli degli altri sciami meteorici. Le Geminidi sono note per scatenare anche i cosiddetti bolidi, come quello che ha attraversato recentemente i cieli del Nord Italia. Si tratta di frammenti più grandi che producono spettacolari fiammate nel cielo.
Ma perché le Geminidi sono così particolari e affascinanti? Il segreto risiede nella loro origine: si tratta dell'unico sciame meteorico prodotto da un asteroide, 3200 Phaethon (Fetonte). Tutti gli altri derivano da comete. Questo asteroide, che in realtà potrebbe essere proprio il nucleo esposto di una cometa estinta, tra il 16 e il 17 dicembre compirà fra l'altro uno spettacolare sorvolo “ravvicinato”, a 10 milioni di chilometri di distanza dalla Terra. Le sue polveri superficiali strappate durante il passaggio nei pressi del Sole – si tratta dell'oggetto celeste che più di tutti si avvicina alla nostra stella – si librano nello spazio e impattano con l'atmosfera terrestre, regalandoci così lo spettacolo delle Geminidi. Nonostante il fascino intrinseco, 3200 Phaethon è inserito nella classe dei cosiddetti PHA (potentially hazardous asteroid), è cioè un oggetto potenzialmente pericoloso per il nostro pianeta, e viene costantemente monitorato dagli astronomi.