Già, perché tutte le volte che maneggiate il cellulare, il vostro smartphone indica l’ultima visita. Anche se voi non avete scritto assolutamente nulla. E così sarà facile, per uomini o donne gelose, capire che dietro la scritta “online”, che indica l’accesso all’applicazione, c’è una conversazione in atto. Basta un po’ di fortuna: se avete una rubrica con tanti numeri in comune con la persona da controllare, e sospettate chi possa essere l’interlocutore, il gioco è fatto: saprete quanto a lungo i due chattano, a che ora, e - con un po’ di immaginazione - si può ipotizzare anche il tenore della conversazione. La scritta “online” per due o tre minuti indica un messaggio strutturato, argomentato, di due persone che conversano, magari di sesso, oppure litigano, dicendo tutte quelle cose che non è sempre semplice dirsi a voce. Ma può trattarsi anche di semplice corteggiamento. Certo, questa tecnologia non vi dà queste risposte, non indica il tenore della conversazione, ma il buon senso e l’intuito aiutano. E poi saprete – nel caso di una coppia - se è lei a cercare lui, o il contrario. Basta avere un po’ di pazienza e monitorare per qualche giorno. Whatsapp vi racconta molto più di quanto possiate immaginare.
C’è chi ha capito che tra la ex, da sempre insicura, complessata ed ossessiva, e il nuovo fidanzato era nata una crisi profondissima, fatta di continua chattate, di tormenti, tutto il santo giorno. Mentre il poveretto, vittima su malgrado di queste insicurezze, si trovava all’estero durante una manifestazione sportiva europea e cercava di lavorare, lei lo cercava continuamente per il timore che lui la stesse tradendo.… Un tormento tale per il nuovo boyfriend, da far esultare l’ex fidanzato/spione per lo scampato pericolo di una compagna che gli avrebbe reso la vita impossibile.
Insomma, un vero inferno per chi si nasconde, ma anche per chi spia, perché l’operazione rischia di diventare una droga. Si vive, insomma, la vita degli altri, senza poter interagire, anzi, passando il resto del tempo ad immaginare, supporre, fare congetture. L’argomento è di stretta attualità. Quante le coppie che stanno entrando in crisi proprio per questo “aggeggio infernale”…
DIFENDERSI SEMBRA IMPOSSIBILE
Tutelare la propria privacy non è semplice. Perché se è vero che è sufficiente bloccare dalle impostazioni chat il presunto spione, che a questo punto non potrà vedere più i vostri movimenti, è anche vero che - per chi vuole continuare a controllare - l’operazione è semplice: è sufficiente un nuovo numero e un apparecchio telefonico diverso e il gioco continua. Una volta inseriti in rubrica i numeri da monitorare, voi non saprete mai di essere spiati. Whatsapp, infatti, è un’applicazione aperta. Non è necessario accettare o chiedere un contatto. Certo, esiste la possibilità di eliminare dal proprio software la funzione orario di ultimo accesso. Una volta disabilitata, se vi connetterete, chi vi spia non potrà vedere nulla. A meno che non vi trovi online in quel momento. Ma è anche vero che questa applicazione non inibisce solo la possibilità di mostrare il proprio accesso: i programmatori di Whatsapp – furbi come delle volpi! - in questo caso, hanno previsto che neanche voi possiate vedere, meglio dire spiare, gli orari degli altri utenti che avete in rubrica. Ed essendo proprio questo il divertimento di Whatsapp, sarà facile rinunciare alla propria privacy, pur di violare quella degli altri. Mariti, mogli, fidanzati ed ex sono avvisati: con questa chat diabolica il litigio è sempre dietro l’angolo.