Con l’esplosione del turismo in Italia, tante persone – complice anche la fine dello stato di emergenza – stanno cercando di cimentarsi nel ruolo di guida turistica. Una professione che, se da un lato richiede un background culturale non indifferente, dall’altro regala delle soddisfazioni. Non solo economiche.
Se si ha intenzione di fare la guida turistica a Roma, però, oltre ad avere l’occasione di guardare ogni giorno le bellezze della città, ci si deve fare due conti in tasca. In soldoni: quanto guadagna una guida turistica nella Capitale?
Ecco da cosa può dipendere la risposta.
È vero che Roma è un museo a cielo aperto, però bisogna sempre considerare che, piaccia o no, le persone preferiscono andare in Centro. Lì, però, se da un lato c’è molta più possibilità di ‘acchiappare’ persone, dall’altro la concorrenza è davvero elevata.
L’ideale sarebbe trovare il giusto compromesso tra una zona in cui la richiesta non è poca e l’offerta di guide turistiche non elevata. Insomma, bisogna studiare bene il contesto e il territorio.
Certo, adesso vorresti che si parlasse di cifre, ovviamente. Ma ti assicuriamo che dire con esattezza quanto guadagna una guida turistica a Roma è molto complicato.
In primis, lo “stipendio” dipende dalla modalità con cui si svolge l’attività: l’impiegato di un museo, di una galleria d’arte o di qualsiasi altra attrazione turistica ha il grande vantaggio di ricevere un fisso mensile. Di contro, chi lavora freelance gode di maggiori opportunità di guadagno, ma deve mettere in conto eventuali oscillazioni economiche.
Di solito, comunque, la guida turistica è un professionista con Partita IVA e, quindi, i suoi introiti variano a seconda della mole di lavoro. Inoltre, a questo proposito, dobbiamo dare una brutta e una bella notizia. La brutta notizia è che la gestione della partita IVA ha dei costi non indifferente. La bella notizia è che questi costi possono essere drasticamente ridotti. Come? Assoggettandosi al regime forfettario, in modo da versare solamente il 5% di imposte per i primi cinque anni di attività e ridurre la quantità di adempimenti da sbrigare durante l’anno, ma soprattutto sostituendo il classico consulente fiscale con l’abbonamento ad un servizio online – ad esempio Fiscozen – dai prezzi modici.
Chiudiamo con un aspetto molto interessante. Su quale terreno ci si va a scontrare?
Abbassare eccessivamente i prezzi può portare ad un maggior numero di clienti, ma allo stesso tempo richiede molte più ore di lavoro. Diversamente, offrendo un servizio di qualità alla giusta tariffa, si può comunque vincere la concorrenza senza essere costretti a “svendere” la propria professionalità. Dunque, è bene ragionare su questo punto!