Spesso usiamo la parola “iperattivo” come aggettivo per descrivere un bambino irrequieto, in costante movimento, che non sa quindi rimanere tranquillo e si dimena in continuazione, agendo senza sosta, sia nel linguaggio corporeo che in quello parlato. Sapevi che questo è solo un lato dell’iperattività, e che ci sono molti aspetti da considerare quando parliamo di questo disturbo? Ecco perché è utile affidarsi ad uno psicoterapeuta in grado di riconoscere il problema del bambino in maniera corretta, e se ad esempio stai cercando una soluzione a Roma, potresti rivolgerti ad uno psicoterapeuta per iperattività in zona Eur, dove potrai trovare un aiuto consistente, con psicologi preparati.
L’iperattività è anche definibile come ADHD, ossia “Disturbo da deficit di attenzione e iperattività”, e il paziente che lo possiede presenta sintomi che possono riguardare l’iperattività e l’impulsività, quindi prendere decisioni senza ragionare sulle conseguenze o muoversi senza soluzione di continuità, ad esempio anche parlare senza fermarsi; ci sono però altri sintomi che potrebbero verificarsi in modo dominante, come il disturbo dell’attenzione, che causa nel bambino una disattenzione nell’ascolto di una spiegazione o mancata concentrazione in ciò che si sta facendo. Potrebbe anche accadere che si manifesti una combinazione di queste due macrocategorie di disturbi, un avvenimento che in genere succede già in età evoluta.
Quindi come può intervenire lo psicoterapeuta?
Ci sono due fasi: intanto lo psicologo o psicologa deve accertarsi che per davvero esista questo disturbo nel paziente, e quindi bisogna procedere ad analizzarlo con degli incontri valutativi di osservazione clinica, a cui seguiranno dei questionari e altri incontri che coinvolgeranno bambino e genitori insieme, per poi passare alla fase in cui il bambino svolgerà attività ricreative in modo da costruire il giusto spirito con lo psicoterapeuta. Successivamente, se viene riscontrato il disturbo, si inizia il percorso psicologico, finalizzato a migliorare la vita del bambino, dal punto di vista sociale, familiare e scolastico: lo scopo è quello di riuscire a far concentrare il bambino per tempi lunghi, migliorando anche la costanza con cui si dedica agli impegni, poi si cercherà di portarlo a controllare gli impulsi, ad autoregolarsi, a credere in se stesso e ad allontanare i pensieri negativi, il tutto coadiuvato dai genitori e dagli insegnanti che dovranno instaurare un sistema di ricompense e limiti ferrei quando occorrono, in modo assolutamente coerente, così che il bambino non sperimenti eccessi in nessuno dei due casi. Procedendo in tal maniera, si vedranno ottimi risultati e il bambino potrà iniziare a costruire anche relazioni che durano nel tempo.
È davvero importante che i genitori e gli insegnanti facciano parte del percorso del piccolo, che deve essere si individuale ma deve avere anche una parte collettiva, in quanto l’ambiente che lo circonda è centrale per correggere le manifestazioni, e lui può trarre veramente grandi benefici da questo. La collaborazione è lo spirito che si deve ricercare per fare in modo che tutto si svolga al meglio, e soprattutto la coerenza non deve mancare mai, non ci devono essere percezioni sbagliate di ciò che sta accadendo o di quanto si sta provando a mettere in pratica. Affidarsi ad uno psicoterapeuta specializzato in iperattività è la soluzione giusta per risolvere questo disturbo: non temere di avviare un percorso o comunque un’osservazione iniziale, non aspettare troppo chiedendoti se sia il caso o meno e soprattutto non pensare che “si può andare avanti anche così perché sono cose che corregge il tempo”, alcuni disturbi possono apparire come normali manifestazioni della vita di tutti i giorni, ma in realtà sono veri e propri disagi che necessitano di attenzione e ascolto.