La vera storia di Babbo Natale
È quasi Natale e, con esso, prolificano le immagini di Babbo Natale in qualunque pubblicità o negozio del mondo. Il tema dell’inchiesta odierna è, qual’è la vera origine di Babbo Natale? E come si è sviluppata la sua storia fino alle sembianze attuali?
Secondo una nota teoria, il personaggio sarebbe invenzione dei pubblicitari della Coca-Cola negli anni ’30 e che, da allora, l’immagine sia di uso comune. In realtà, l’origine dell’uomo dalla barba bianca che vive in Lapponia è ben differente e la Coca-Cola, in questa storia, ha un ruolo marginale. LA VERA ORIGINE DI SANTA CLAUS
L’origine di Babbo Natale è stata studiata in relazione al suo nome nelle lingue anglo-sassoni: Santa Claus. Il nome, infatti, deriva dalla festa di Sinterklaas, l’annuale festa in onore di San Nicola che si tiene nei Paesi Bassi. Chi era San Nicola? Egli era un vescovo cristiano, vissuto tra il 270 ed il 343 circa, tra la Puglia e l’Asia Minore (attuale Turchia, parte anatolica), dove fu vescovo della città di Myra. Qui, si narrà, per favorire la diffusione del cristianesimo, incaricò i parroci locali di portare la parola di Dio nelle case, dalle quali la gente usciva raramente causa il freddo, rendendosi benvenuti attraverso la donazione di regali (principalmente cibo) per i bambini. Pare che, all’epoca, i parroci si muovessero sulla neve attraverso slitte trainate da una razza locale di cani.
LO SCAMBIO DI DONI
In molti, da piccoli, avranno avuto come consiglio dai propri parenti di lasciare un dono (cibo e bevande) per le renne di Babbo Natale e che, in cambio, lui avrebbe lasciato, sotto l’albero o in una calza appesa al caminetto, dei regali. Pare che l’usanza tragga le proprie origini dagli antichi germani: allora si usava che i bambini lasciassero gli stivali vicino al fuoco il giorno della festività del dio Odino che, in cambio di cibo per il suo cavallo, avrebbe contraccambiato nella notte con dei dolciumi. L’usanza sarebbe quindi proseguita con la diffusione del cristianesimo: ancora oggi nei paesi anglosassoni Babbo Natale lascia i doni in una calza o in un sasso, mentre in Italia ed USA è più diffuso che li lasci sotto l’albero (ed i dolciumi vengono lasciati nella calza dalla befana il 6 gennaio).
BABBO NATALE SCENDE DAL CAMINETTO
Anche in questo caso l’origine è sassone: nel Medioevo si pensava a San Nicola come l’uomo che combatteva contro un temibile demone che, scendendo dal camino, uccideva i bambini. San Nicola, pertanto, doveva combattere il demone nella canna fumaria. Secondo alcune versioni il demone, vinto, sarebbe diventato il primo degli elfi che aiutano Babbo Natale, in altre versioni sarebbe divenuto Babbo Natale stesso, sostituendosi alla figura di San Nicola. Quel che conta è che il fatto che Babbo Natale, comunemente, si introduca nelle case attraverso il camino deriva proprio da questa leggenda.
GLI ABITI DI BABBO NATALE
Tutti identifichiamo Babbo Natale come un uomo anziani, pancione, barbuto e vestito di pelliccia rossa. Qui entra in gioco la Coca-Cola: fino all’inizio del novecento erano in uso due versioni di Babbo Natale, una rossa ed una verde. La figura di Santa Claus, infatti, entrò definitivamente nell’immaginario collettivo nell’800 attraverso le popolari storie di Charles Dickens, che ne parlò ne “Il canto di Natale”, e con la poesia “A visit from Saint Nicholas” di Clement Moore. Nelle raffigurazioni correlate alla storia ed alla poesia la figura di Babbo Natale assunse le forme che conosciamo, ma i colori non erano ancora ben definiti. La pubblicità della Coca-Cola, stratagemma per incrementare le vendite della bibita in periodo natalizio, rese definitivo l’uso del rosso, della barba bianca, del pancione e degli occhiali.
DOVE ABITA BABBO NATALE?
In questo caso non ci sono certezze: ogni Paese ha voluto far abitare Babbo Natale da qualche parte. Per gli statunitensi abiterebbe al Polo Nord, tra i ghiacci, per i canadesi abiterebbe nel nord del Canada oppure in Groenlandia, per gli europei abiterebbe in Lapponia. In questi casi è più probabile che le idee differenti si siano diffuse nel corso del novecento attraverso generali passaparola che hanno insediato le convinzioni.
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