CREME SOLARI: QUATTRO SCIOCCANTI RIVELAZIONI



Gli schermi solari servono a proteggerci dai raggi ultravioletti dannosi per la nostra pelle. Quello che ancora non sappiamo è se siano in grado di causare danni anch’essi, forse persino maggiori dei raggi ultravioletti stessi. C’è un dibattito in corso, attualmente, che coinvolge dottori, eminenti scienziati ed esperti in materia in tutto il mondo. La Canadian Cancer Society ha stimato che nel maggio del 2012 sarebbero stati 5.800 i cittadini colpiti da melanoma. E la tendenza non si arresta.

Non sempre un alto fattore di protezione significa maggior protezione

Il dibattito che sta avvampando oggi in tutto il mondo, è quello relativo alla riscrizione delle etichette dei solari, per renderle più chiare, ma soprattutto più veritiere. Il fattore di protezione infatti, non va a braccetto con la quantità di raggi UV che davvero scherma. Un SPF 15 assorbe il 93% di raggi UVB, un SPF 30 il 97%; e un fattore di protezione 50 il 98; non esistono schermi solari che ne assorbano del tutto. Il problema potrebbe tradursi in una maggior avventatezza: etichette più chiare potrebbero spingere le persone a credere di potersi esporre al sole più a lungo o con meno protezione. L’Associazione Canadese Dermatologi, raccomanda per tutti almeno un fattore di protezione 30.
Quella del fattore di protezione non è una misura realistica

“I fattori di protezione stampigliati sulle etichette delle creme solari, fanno affidamento su un’unità di misura vecchia e poco realistica”, afferma David Steinberg, un consulente del governo statunitense in materia. Due milligrammi per centimetro quadrato, è l’ammontare di crema solare su cui viene poi testata la protezione dai raggi UV. “Ma nessuno metterebbe mai un tale quantitativo di crema sulla propria pelle”, continua Steinberg. Quindi il fattore di protezione non è una misura accurata. È un parametro che viene calcolato in laboratorio sulla quantità di radiazioni che la pelle può ricevere prima di arrossarsi. Questo significa che il numero riportato sulle confezioni è soltanto indicativo; la capacità protettiva di creme e olii è infatti influenzata da diversi fattori quali: la concentrazione e la solubilità del principio attivo, il modo in cui esso viene veicolato, in gel, olio, spray o crema; il tipo di fototipo e l’intensità delle radiazioni, che aumenta proporzionalmente all’aumentare dell’altitudine.
Quello che ancora non sai sul sole

Per quanto riguarda i raggi UVA non sono state ancora definite raccomandazioni precise; è necessario che sia garantita una protezione UVA di almeno un terzo rispetto alla protezione UVB indicata. La cosa migliore da fare è applicare quel generoso quantitativo di crema indicato sulle istruzioni, e seguirne gli ulteriori consigli:

→ Non esporsi al sole a lungo e non prediligere le ore più calde;

→ Spalmare la protezione solare su tutto il corpo, almeno venti minuti prima dell’esposizione al sole, riapplicarla almeno ogni due ore, oppure più, in caso di attività sportiva.

→ Non prendere quindi più di tre quarti d’ora di sole, specie le prime volte.

→ Applica il tuo abbronzante con fattore di protezione anche se hai la pelle scura o già abbronzata; anche se non la pelle non si arrossa, non significa che non subisca i danni violenti dovuti ad una scorretta esposizione.

→ Se hai un bambino tra i zero e i tre anni, evita di esporlo al sole durante l’irraggiamento più intenso. La nostra pelle mantiene una specie di scatola nera: maggiore è la quantità dei raggi a cui è esposta durante l’infanzia, maggiore sarà il rischio di comparsa di tumori in età adulta.

→ Proteggiti dai colpi di sole, non soltanto in spiaggia. Con un abbigliamento adeguato e la protezione solare, anche quando ti stai solo preparando per un’escursione al parco, a maggior ragione al mare: l’acqua riflette i raggi del sole aumentando l’incidenza della loro potenza sulla pelle e sugli occhi. Scegli quindi un cappello a falda larga, occhiali a marchio CE, possibilmente con stanghette larghe e una maglietta asciutta: una maglietta bagnata fa filtrare i raggi UV.

→ Non sottovalutare le condizioni climatiche: vento e nuvole possono farti credere di aver meno necessità di una crema protettiva, o che tu possa esporti più a lungo o durante le ore più pericolose; non c’è niente di più sbagliato, perché i raggi del sole filtrano lo stesso, ed allo stesso modo.

→ Asciugati bene dopo ogni bagno, per lo stesso motivo indicato in precedenza: l’acqua riflette i raggi solari aumentandone la potenza, e diminuendo l’efficacia dei prodotti solari, anche quelli resistenti all’acqua.

→ Ricorda di idratarti. Anche se non ne senti il bisogno, sotto il sole è necessario bere molto e spesso, perché il nostro corpo si disidrata facilmente. Poni attenzione anche a tuo figlio, che, come un nonno ha una termoregolazione meno efficace.
Prodotti solari: ne applichi la giusta dose?

Se il tuo abbronzante è in formato tubo, sarà necessario applicare almeno sette noci di crema su viso e collo. Se preferisci un latte solare, più liquido e scivoloso, o uno stick, passalo per sette volte su tutto il corpo; un dito di prodotto per il viso, due dita per il resto. Per quanto riguarda gli spray solari, si raccomandano sei vaporizzazioni per parte del corpo.
Per una protezione maggiore, è consigliabile preparare la pelle anche dall’interno, con specifici integratori da assumere almeno un mese prima e per tutta la durata dell’esposizione. Gli integratori apportano alla pelle i principi nutritivi di cui necessita per proteggersi. Vitamine, sali minerali ed antiossidanti, ne rinforzano le difese e tengono lontani i sintomi dell’invecchiamento.


fonte: salute-e-benessere.org
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