Quando si decide di vivere all’estero, spesso si sottovalutano un bel po’ di cose. Infatti, spinti magari dalle storie di chi ce l’ha fatta, si pensa che una volta arrivato in un paese dove le condizioni economiche sono migliori, tutto viene da sé.
In realtà, però, per fare un passo del genere bisogna arrivare preparati e, soprattutto, capire bene che le difficoltà, soprattutto all’inizio, possono essere dietro l’angolo. Ecco, quindi, qualche suggerimento da tenere fortemente in considerazione.
Sembra banale ma in realtà non lo è affatto. Quando si va in un paese straniero, si deve partire con la consapevolezza che la realtà sarà totalmente diversa. Nel bene e nel male. Nessun posto rappresenta il paradiso in terra e ogni città, ogni stato presenta dei problemi.
Ciò vale sia per quei paesi considerati vicini che per quelli più lontani. Certo, un conto è passare dal caldo siciliano al freddo di Oslo e un altro è passare da Napoli a Barcellona. Ovvio, in questo caso le differenze sono di meno. Ma comunque ci sono. Perché ogni città ha una propria cultura. Ci sono differenze da nord a sud d’Italia, figuriamoci tra città di paesi diversi.
Dobbiamo dare una brutta notizia. Salvo casi sporadici, il tempo della valigia di cartone per cui una persona senza esperienza e senza saper parlare la lingua, riusciva in breve tempo a scalare le vette del successo è finito.
Vuoi perché i tempi sono cambiati, vuoi perché oggi la concorrenza è sempre più numerosa, è assolutamente fondamentale arrivare nel posto conscendo la lingua.
Anche l’inglese, che è la lingua mondiale per eccellenza. Quindi, prima di partire per questa esperienza il consiglio è quello di imparare almeno, appunto, l’inglese andando in centri dedicati come quello presente su worldwidewords.it.
Potresti fare da autodidatta, è vero, però senza un confronto con un madrelingua potresti anche abituarti a un errore o a una pronuncia sbagliata. Non avendo nessuno che ti corregge, è una eventualità che può tranquillamente capitarti.
Inoltre, andando incerti dedicati puoi avere l’occasione di studiare la lingua per il contesto in cui tu stai andando. Se vai, ad esempio, a fare il cameriere, il piano di studi sarà incentrato sulla ristorazione e sul suo linguaggio.
Se nella tua città hai avuto la protezione di amici e parenti sappi che all’estero non sarà così. Ogni danno, ogni guaio, ogni cosa da risolvere dovrà essere vista da te. Senza nessun appoggio e senza alcuna possibilità di appoggio.
Ad esempio, se hai un problema burocratico non puoi far affidamento a nessuno che ti può dare una mano. Anche se magari è un esperto, lo sarà in Italia non certo all’estero.
Però, alla lunga, questo ti formerà come carattere e ti consentirà di fortificare la tua personalità. E, magari, limare quei difetti che avresti sempre voluto correggere ma che, in realtà, ti faceva comodo averli perché c’era qualcuno che si preoccupava per te.