La fine di un matrimonio è un momento delicato da affrontare per una famiglia, soprattutto se si tiene conto sia delle svariate sottigliezze legali che connotano tale procedura, che dell’enorme lascito emotivo che la scelta porta con sé.
La decisione di divorziare è infatti gravida di conseguenze, che coinvolge vari aspetti e sfere del quotidiano. A partire dal lato economico, per approdare sul piano giuridico e affettivo, il divorzio rappresenta lo scioglimento definitivo di un legame matrimoniale, sancendo così la cessazione dei suoi effetti civili.
Facile a dirsi, ma non, tuttavia, a farsi. È largamente riconosciuta la dispendiosità finanziaria che tali dinamiche comportano, per tale ragione, prima di bruciare le proprie risorse in largo anticipo, sarebbe legittima avanzare la richiesta di una consulenza per divorzio gratuita a Roma. Una forma di prevenzione importante che ti permette di non rischiare il passo più lungo della gamba, specialmente se il contesto cittadino è vasto come quello capitolino.
Prima di passare all’azione, infatti, vi sono molteplici fattori da analizzare. Sarebbe innanzitutto consigliato guardarsi attorno per fare una cernita degli studi legali più convincenti, onde evitare di incappare nell’ennesimo caso di furberia legale.
In questo articolo cercheremo di fornirti una guida esaustiva, un vademecum da seguire per destreggiarti nelle intricate dinamiche legali corrispondenti al divorzio.
Il primo passo prevedrà, come legittimo, la scelta di un avvocato divorzista qualificato.
In questi casi, la presenza di un avvocato competente e fidato, costituisce un enorme vantaggio per poter affrontare l’intero processo in maniera tranquilla e senza grosse complicazioni. Sulla base di tale constatazione, è sempre consigliato tastare preventivamente il territorio, come già accennato poc’anzi, richiedendo una consulenza sui divorzi gratuita a più uffici legali, al fine di confrontare opinioni, costi e strategie d’azione, in vista dell’acquisizione di una panoramica generale delle tappe che si andranno ad affrontare.
Innanzitutto è buona norma che l’avvocato sia esperto in diritto matrimoniale, oltre ad essere specializzato in ambiti e competenze diverse, e che sia abituato a trattare casi divorzistici con un approccio psicologicamente orientato ad esso.
Inoltre, un aspetto che non va assolutamente sottovalutato, riguarda la reperibilità del professionista. I procedimenti riguardanti i divorzi sono spesso caratterizzati da situazioni particolari che potrebbero richiedere il consulto repentino del proprio legale. Ovviamente questo ultimo punto dovrà essere gestito nel massimo rispetto delle controparti.
I costi e le tempistiche dei divorzi sono variabili, in quanto dipendono da molteplici fattori, come la natura del rapporto tra coniugi che determinerà il lasso di tempo necessario per l’esito della procedura.
Infatti, sulla base degli accordi presi dai coniugi, si potranno porre due casistiche giudiziarie:
· Negoziazione assistita, che prevede tempi giudiziari brevi, di circa 6 mesi, grazie alla stipula di accordi consensuali da parte dei coniugi. Essa può avvenire sia in Tribunale che in Comune e non necessita della presenza di un giudice.
· Negoziazione giudiziale, prevede invece il ricorso al processo in tribunale, dalla durata di almeno 1 anno, per via dell’incompatibilità collaborativa fra le controparti. Rappresentando, questa, una manovra più complessa, l’intervento di un giudice si rivela indispensabile.
Tuttavia, quanto costa divorziare? Il costo varia a seconda dell’accordo preso, se consensuale o meno.
Da una parte, infatti, il divorzio breve e la negoziazione assistita costituisce la soluzione economica, poiché può essere espletata al costo di un prezzo accessibile, a seconda che essa sia presenziata da legali o effettuata in comune. Tuttavia, dall’altra, il divorzio giudiziale rappresenta la strada più costosa ed intricata da intraprendere.
Nel caso in cui si decidesse di procedere per negoziazione assistita, l’onorario dell’avvocato ammonterebbe dai 1.500 ai 3.000 euro circa, tariffa variabile a seconda dello studio legale prescelto.
Invece, per quanto concerne la pratica del divorzio giudiziale la situazione muta per farsi monetariamente più dispendiosa. Infatti i quasi ex coniugi dovranno affrontare spese quali:
· il contributo unificato
· la parcella dell’avvocato, in base alla durata del processo
· le spese processuali, che graveranno sulle spalle della parte vinta
Ma non finisce qui, soprattutto se in presenza di figli minorenni o in caso di indigenza economica di uno dei due coniugi. Infatti, il coniuge disponente del reddito più elevato, sarà tenuto a versare un assegno divorzile e il mantenimento ai figli.