Ormai celeberrimo cantante dei Lunapop, bolognese e fiero di esserlo, Cesare Cremonini è uno dei pochi personaggi italiani che, emulo di rocker finiti nella leggenda, può vantare di essere diventato una vera e propria star alla tenera età di neanche vent'anni.
Nato nel 1980, a sei anni viene avviato dai suoi genitori (il padre è un famoso dietologo, mentre la madre è professoressa), allo studio del pianoforte e iscritto ad una scuola cattolica. Come dire: la tigre viene chiusa in gabbia.
Neanche a dirlo, i seriosi studi di musica classica male si attagliano alla personalità insofferente di Cremonini. Anzi, narra la leggenda che già a partire dalle medie Cesare iniziasse ad avvertire una sorta di avversione verso lo strumento, tanto da voler smettere di suonare, anche perché i genitori stavano ormai pensando seriamente di iscriverlo al Conservatorio, prospettiva terrorizzante per il povero ragazzo. Alla fine, si trova una pacifica via di mezzo: Cesare non smette di suonare ma continua gli studi privatamente. Senza dimenticare che il ragazzo era distratto da altre due sue forti passioni, il calcio e le ragazze.
Piano piano, però, grazie soprattutto all'incontro con i Queen, Cremonini scopre l'esplosivo connubio che può crearsi fra parola e musica e, di traverso, il valore della poesia che, novello Jim
Morrison, comincia a scrivere in gran quantità. L'approdo alla composizione di canzoni è un passo breve, così come la trasformazione delle poesie in testi. Sull'onda delle emozioni suscitate dai Queen, insomma, (e da quello che diventerà il suo mito assoluto,
Freddie Mercury), Cremonini comincia a sognare una band tutta sua, un complesso che possa far delirare le folle ed esaltare la sua personalità.
Detto fatto, qualche anno dopo forma i "Senza Filtro", insieme ad alcuni componenti dei futuri e più fortunati Lùnapop, Gabriele e Lillo. Cesare compone canzoni come "Qualcosa di grande", "Vorrei" e tante altre che formeranno l'asse portante del materiale che ha decretato il suo successo. Malgrado queste ottime canzoni, però, le esibizioni del gruppo non sconfinano dai soliti pub, locali, feste scolastiche e così via. Ci vuole un produttore deciso, uno di quelli che si incontrano nelle storie del rock.
Nell'autunno del 1997 ne incontra finalmente uno: Walter Mameli. Da allora nasce un sodalizio che in due anni produce quello che sarà il futuro contenuto di "Squerez", ma soprattutto il primo singolo in assoluto: "50 Special". L'ultima settimana di Maggio del 1999, di comune accordo col suo produttore decidono di dare un nome a questo progetto: Lùnapop.
Neppure il tempo per compiere i diciotto anni e superare l'esame di maturità che Cesare si trova catapultato in un mondo che solo fino a qualche settimana prima aveva sognato ad occhi aperti. Da allora sono passati tre anni: un milione di dischi venduti, tutti i riconoscimenti possibili e immaginabili, una fama che è andata ben oltre la musica, un film, colonne sonore, tour trionfali e tournèe all'estero.
Cesare Cremonini è di fatto la mente creativa del gruppo ed il front man, ovvero sia il volto più conosciuto, il leader carismatico, quello riconosciuto da tutti, anche da quelli non obbligatoriamente fan dei Lùnapop. Un buon test della sua acquisita popolarità è il fatto che sia diventato testimonial di alcune pubblicità di successo.
Nel 2002 arriva la decisione di sciogliere il gruppo, per alcune divergenze interne. Ballo, il fidato amico e bassista rimane con lui per le sue evoluzioni artistiche di solista.
Fa notare una crescita e un maturità artistica fuori dal comune con i suoi lavori in studio "Bagus" (2002), "Maggese" (2005) e "Il primo bacio sulla Luna" (2008). Nel 2009 pubblica "Le Ali Sotto Ai Piedi", il suo primo libro autobiografico.
Si fa notare anche come attore nel film "Un amore perfetto" (2002, di Valerio Andrei); il suo primo ruolo di protagonista arriva nel 2011 con il film "Il cuore grande delle ragazze" (di
Pupi Avati, con Micaela Ramazzotti).