Nata il giorno 1 giugno 1974 a Ottawa, la cantante canadese sembrava irrimediabilmente destinata al successo, se è vero che fin da bambina i genitori, allibiti, la ascoltavano suonare il piano e comporre canzoni. Altri elementi significativi: a dieci anni recita in un programma televisivo per piccoli e con i soldi che guadagna si registra un
45 giri; a 14 anni firma un contratto discografico, a 17 il primo disco e a 18 il secondo. In quanto a determinazione, non si può dire che ad Alanis faccia difetto.
Ma oltre alla passione per il palcoscenico, Alanis Morissette ha anche un'altra caratteristica, l'irrequietezza. Un "demone interiore" che risulta evidente se si scorre la sua biografia, dall'appassionata liceale a cantante di successo. Se Alanis, già famosa, non si è accontentata del successo in patria, all'epoca dei suoi esordi non si era accontentata del rock liceale, non si adagiò sui suoi testi "leggeri" ma, desiderosa di cercare la sua strada, raccolse le sue cose, salutò la famiglia e si trasferì a Los Angeles.
Nella celebre città americana, fucina di innumerevoli talenti, fra una serata e l'altra, fra un locale e un concerto per giovani esordienti viene notata nientemeno che da
Madonna, la quale non ci pensa due volte e la mette sotto contratto, producendole il primo album "Jagged little pill". Risultato? Qualcosa come 28 milioni di copie vendute. In breve diventa la nuova icona del rock alternativo, conquistandosi le copertine di mezzo mondo, una valanga di premi e, a soli ventuno anni, una generazione di giovani che si identifica con lei e con le sue canzoni. Che hanno una caratteristica molto semplice: sono dirette e senza censure in tema di sesso.
Poi il successo diventa davvero esagerato e le attenzioni dei media nei suoi confronti quasi morbose; tanto che lei stessa avrà a dire: "
Ero diventata ricca, ma anche confusa e delusa dalla fama. Non ero per niente felice". Alanis trova allora il coraggio di sparire dalle scene per due anni, se ne va in India, si rigenera e torna con un nuovo disco molto spirituale e originale, "Supposed former infatuation junkie".
In seguito ha voluto tentare anche l'esperienza del grande schermo, non solo con una sceneggiatura originale ma anche come deuteragonista in "Dogma" (1999) dell'amico Kevin Smith, in cui interpreta il ruolo di Dio. Apparirà anche nel sefuito "Jay and Silent Bob Strikes Back" (2001), così come in diversi altri contesti, dal teatro (The Vagina Monologues, The Exonerated) alle serie tv (Sex and the City, Nip/Tuck).